In Senato la riforma dell’agricoltura biologica

Un dibattito in corso da anni sul quale si sono inserite le osservazioni della senatrice a vita ed esponente del mondo scientifico Elena Cattaneo
E’ stato il tormentone dell’estate. Non si tratta di canzonette o gossip, ma di un dibattito in corso da anni che non accenna a trovare soluzione. Per rinfrescare la memoria al lettore, ricordo che lo Stato italiano sta per approvare un Disegno di legge sulla riforma dell’agricoltura biologica: riforma attesa da anni per aggiustare il tiro, considerata anche la recente presa di posizione dell’Unione Europea in merito alla transizione ecologica e la sostenibilità ambientale. In palio ci sono soldi della Comunità, contributi da erogare e finanziamenti alla ricerca sia pubblica che privata.

Elena Cattaneo è una farmacologa, biologa, accademica e senatrice italiana. Nota per i suoi studi sulla malattia di Huntington e per le sue ricerche sulle cellule staminali, è stata nominata senatrice a vita il 30 agosto 2013
Il 20 maggio scorso, il Ddl 988 “Disposizioni per lo sviluppo e la competività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico” è approdato al Senato per la votazione. Immediatamente sono stati presentati degli emendamenti a parte dei 21 articoli che compongono il Disegno di legge, tra i senatori che si sono espressi figura anche il nome della senatrice a vita per meriti accademici internazionali Elena Cattaneo. Secondo la scienziata, che rappresenta un nutrito gruppo di ricercatori, docenti universitari e scienziati, che l’agricoltura biologica venga elevata ad attività di interesse nazionale, come inserito nell’Articolo 1, con funzione sociale e ambientale è alquanto discutibile, e sull’argomento i suoi emendamenti sono stati accolti. Questa definizione è stata ritenuta impropria. Su un secondo emendamento della Senatrice presentato per cancellare la proposta, sempre dell’Art. 1, di equiparare l’agricoltura biodinamica a quella biologica, invece, il Senato non si è espresso e ha approvato con un solo astenuto e un solo voto contrario, quello della scienziata.
Ora, sulla validità del metodo biologico la discussione è ancora in corso con posizioni contrapposte tra i sostenitori del biologico e i loro detrattori, ma perlomeno esistono protocolli europei e nazionali per certificare il processo produttivo. Occorre migliorare il sistema dei controlli, delle analisi e della ricerca scientifica sulla validità delle soluzioni proposte per condurre un’azienda agricola con l’obiettivo di renderla efficiente sotto il profilo economico e non solo sociale e ambientale. Ricerca scientifica che non dovrebbe essere ricerca di parte, ma super partes.
L’agricoltura biodinamica si rifà alle teorie antroposofiche del suo fondatore Rudolf Steiner
vissuto a cavallo del Novecento
Sull’agricoltura biodinamica, invece, si è aperto il putiferio. Come molti dovrebbero sapere, il metodo di produzione si rifà alle teorie antroposofiche del suo fondatore Rudolf Steiner, vissuto a cavallo del 1900, sviluppate con scarse conoscenze di agronomia, di chimica e fisica. Come molti sottolineano, il metodo biodinamico si fonda su pratiche magiche, condite da esoterismo ed evocazione di fenomeni astrali che generano molto scetticismo. Che vi sia un ristretto numero di aziende che lo praticano e che le superfici condotte con tale metodo siano altrettanto marginali è noto. Cito ad esempio un’annotazione di Sergio Saia, professore di Agronomia Università di Pisa: “Nel 2020 è stato pubblicato un articolo recante una statistica fondata sui dati rilasciati da diversi enti ma che non può comprendere, per ovvie ragioni, gli agricoltori che sostengono di produrre in biodinamico senza certificazione o con certificati di altro tipo o da chi non ha fornito i dati”. L’articolo riporta, su scala globale, le superfici di 23 nazioni per un totale complessivo di quasi 250 mila ettari, una superficie pari a circa tre quarti del territorio della Valle d’Aosta. Probabilmente la superficie complessiva non è molto più alta di questo valore. L’articolo è pubblicato su Agricultural and Biological Sciences Journal ISSN: 2381-7178; 2020, 6(2): 114-119.

Rudolf Joseph Lorenz Steiner è stato un esoterista e teosofo austriaco. È stato il fondatore dell’antroposofia, dottrina di derivazione teosofica che concepisce la realtà universale come una manifestazione spirituale in continua evoluzione
Quello che invece è meno noto è che la certificazione biodinamica è esclusiva di una multinazionale tedesca, la Demeter, che certifica i prodotti dei propri associati. Quindi un’azienda agricola che abbia intenzione di avere contributi nazionali nel settore deve prima certificarsi al metodo biologico e in più deve avere la certificazione “Demeter”. Il fatto che dietro a questo movimento ci sia una multinazionale che fa profitti milionari e che uno stato – quello italiano – lo elevi ed avvalli questo tipo di agricoltura è – per molti – a dir poco sconcertante.
Molti studiosi hanno dichiarato: “Siamo consci del fatto che l’agricoltura biodinamica è una realtà economica. Riteniamo tuttavia che inserirla in una legge dello Stato equivalga a fornirle un avallo. Questo è per la comunità scientifica inaccettabile, soprattutto in un periodo in cui in tutto il mondo la Scienza viene ascoltata con particolare attenzione dai decisori politici”. Altrettanti scienziati, cattedratici, fondazioni e federazioni scientifiche tra le quali anche SeTA (ma l’elenco è talmente lungo che non basterebbe una pagina intera per citarli tutti) sono sconcertate e hanno cercato di illustrare ancora una volta i motivi che rendono l’Agricoltura Biodinamica un tema scientificamente inaccettabile, perché completamente estranea ai principi di verifica sperimentale e ripetibilità richiesti dal metodo scientifico.
A favore del provvedimento si sono schierate: Federbio; Carlo Petrini; qualche giornalista,
tra cui Michele Serra, qualche storico, tra cui Pietro Bevilacqua
e un certo numero di professori universitari
Come poi sottolinea Sergio Saia “non va negata l’esigenza di normare anche il nome. La comune radice “bio” trae infatti in inganno il consumatore e quindi imporre una certificazione biologica a chi si chiama “biodinamico” potrebbe non essere sbagliato. Ma in tal caso, non serve citare il metodo nella legge, bensì istituire in seno ad essa un comitato di controllo per poter dare un dato nome a una certificazione privata aggiuntiva a quella pubblica. Un problema analogo esisterebbe se si affacciassero sul mercato nuovi metodi che non chiedono l’equiparazione al biologico e che si fanno chiamare, a titolo di esempio “bioolistico, biosistemico, bioarmonico, bionaturale, etc”. La legislazione sulla liceità nell’attribuire i nomi esiste già per altri comparti dell’agricoltura, come ad esempio per il rilascio di nuove cultivar, e non è complessa”.
Ciò che la senatrice Cattaneo contrasta – prima del “biologico sì o no” – è l’inquinamento della conoscenza: “La realtà scientifica va offerta ai cittadini spogliata di bufale e suggestioni pericolose. Che si tratti di Stamina o dei riti esoterici della cosiddetta agricoltura biodinamica o del fatto il biologico permetta una vita più lunga e più in salute, senza dimostrare alcuna migliore qualità verificabile dei suoi prodotti, è venduto a ignari cittadini a prezzi maggiorati”. Ed è quello che hanno tentato di fare molti personaggi della cultura scientifica italiana: portare un po’ di conoscenza e informazione a una platea notoriamente a digiuno. La Rai con Piero Angela ha riprodotto una puntata di Super Quark sul tema del biologico inserendo il servizio all’interno della rubrica “Psicologia delle bufale” (la puntata è del 14 luglio 2021). Si sono scomodati anche Paolo Mieli (giornalista) e Silvio Garattini (farmacologo e scienziato). Quest’ultimo, nell’articolo pubblicato sul Foglio il 27 maggio 2021, si chiede se i nostri parlamentari abbiano mai letto qualcosa sull’agricoltura biodinamica? E amaramente scrive come il Parlamento disprezzi la Scienza e non siano bastati i casi Di Bella e Stamina a far cambiare l’attuale cultura antiscientifica dilagante nel Bel Paese. Sono considerazioni amare che non lasciano ben sperare vedendo come la società si è spaccata semplicemente sul tema vaccini. Intanto, per non farci mancare nulla, si affaccia anche una nuova disciplina emergente: l’agro-omeopatia sistemica, che si aggiunge alla memoria dell’acqua, all’acqua ramata, all’acqua fotonica, ecc. ecc.