Minerva, i sapori della primavera e il piacere di stare in riva al mare

Il meglio del pescato quotidiano incontra in cucina le primizie degli orti, per piatti da cerimonia o per quelli di tutti i giorni
Con la Pasqua parte la stagione turistica a Chioggia e Sottomarina. Le lunghe passeggiate in spiaggia fino alla Diga e i primi bagni di sole sono diventati una tradizione di molti che spesso si completa con un pranzo o una cena servita con le delizie dell’Adriatico. Pesce, ovviamente, che nell’accezione della cucina chioggiotta, fatta per metà con i prodotti del mare e per l’altra metà con quelli degli orti, ha come asse portante quella stagionalità che sempre depone a favore della freschezza delle materie prime.
Dieci anni di attività hanno consolidato una clientela affezionata che lascia volentieri alla cucina ogni scelta in termini di proposte e menù

La preparazione del menù. Armido e Fabrizio insieme alle rispettive mogli, Daniela e Nadia, ristoratori di conclamata fama e di grande esperienza da dieci anni alla guida del rinomato ristorante
Lo chef Armido e Fabrizio insieme alle rispettive mogli, Daniela e Nadia, ristoratori di conclamata fama e di grande esperienza da dieci anni alla guida del rinomato ristorante, quotidianamente scelgono il meglio di ciò che arriva al Mercato Ittico per trovare felici liaison con gli altri prodotti del territorio. Come gli asparagi, ad esempio, coltivati nelle terre sabbiose della vicina Conche, abbinati ai fasolari pescati anche loro dalla sabbia, ma quella dei fondali a 5 miglia dalla costa.

“Moeche”, “schie”, “moli”, i fritti e le grigliate, nella più schietta ortodossia della tradizione chioggiotta, ma anche riviste secondo estro e creatività
Non mancano i boccioli dei carciofi dell’Isola di Sant’Erasmo, l’immancabile tondo, rosso, Radicchio di Chioggia IGP che di volta in volta diventano piacevoli gregari di triglie, branzini, rombi chiodati in primi e secondi di rango. Poi “moeche”, “schie”, “moli”, la bella stagione permette una pesca varia e abbondante per i fritti e le grigliate, nella più schietta ortodossia della tradizione chioggiotta, ma anche riviste secondo estro e creatività. Dal menù non mancano le specialità di carne, le costine di agnello sono contemplate nel menù di Pasqua insieme ai dolci artigianali del periodo, come la colomba, e per chi cercasse soluzioni più disimpegnate la carta delle pizze è in grado di assecondare qualsiasi palato grazie ad impasti: ottenuti dalle migliori farine, lievitati almeno 38 ore, cotti in forno a legna e accompagnati anch’essi con il meglio delle produzioni locali. Un ruolo importante nell’offerta hanno i dolci, sempre espressione della creatività del cuoco e non dell’industria alimentare, e ovviamente i vini: veneti, trentini e friulani per accompagnare ogni momento che si consuma a tavola, sia esso una cerimonia, il banchetto di Pasqua o semplicemente il pasto di un giorno qualsiasi in cui si è sentita l’esigenza di andare a fare due passi in riva al mare.
Pasqua al Minerva. La cucina e la sala sono attrezzate per banchetti e cerimonie. 250 posti a sedere tra sala, veranda, chiosco e terrazza affacciati direttamente sul mare
Riferimenti
Il ristorante è aperto dalle 12.00 alle 14.30 e dalle 19.00 alle 24.00. Il lunedì i mestoli riposano
Lungomare Adriatico – Lato Nord, 30015 – Sottomarina
Mob. 339 6684500
Tel 041 4965367
www.ristorantepizzeriaminerva.it