UNA NUOVA SEDE AL MERCATO ITTICO per garantirne la crescita e organizzare il commercio

Si tratta di un’idea progettuale sulla quale sta lavorando il Comune sulla base di studi universitari. Un grande polo per il commercio nazionale e internazionale e una cittadella della pesca legata al commercio al minuto alla ristorazione e al turismo
Èuna grande disegno rivolto alla riorganizzazione degli spazi destinati al commercio del pescato quello che
il nuovo amministratore unico di SST e direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia, Aldino Padoan, ha in mente. “Si tratta di una visione condivisa con l’amministrazione comunale – spiega – in quanto è necessario dare sviluppo a questo importante comparto dell’economia cittadina e allo stesso tempo organizzare gli spazi del commercio cittadino con una razionalità che tenga conto delle nuove esigenze dei residenti e dei turisti.
L’area sarebbe stata individuata nell’isola di Aleghero, dietro l’isola dei Saloni tra il canale Lombardo e la laguna
L’attuale mercato è stato costruito nel 1960 sull’isola dei Cantieri, tra i canali di Lusenzo e San Domenico, e quindi non ha più possibilità di espandersi oltre alla superficie di 11.000 metri quadrati disponibile oggi. In più c’è un aspetto legato alla movimentazione dei mezzi, camion e furgoni per il carico e
lo scarico degli stock di pescato, che soprattutto d’estate diventa impattante per la mobilità cittadina, già gravata dal traffico turistico. Sicché l’idea sarebbe quella di portare fuori dal centro cittadino il futuro mercato,
in uno spazio ad esso dedicato servito da infrastrutture viarie e marittime”. L’area sarebbe stata individuata nell’isola di Aleghero, dietro l’isola dei Saloni tra il canale Lombardo e la laguna. Un’area oggi totalmente spoglia, priva di qualsiasi infrastrut tura. “La zona andrebbe ‘imbonita’ – continua Padoan – ossia predisposta
ad accogliere un insediamento commerciale dell’importanza del Mercato Ittico, ma già ora la vicinanza alla S.S. Romea e al porto congiunte alla navigabilità del canale Lombardo la rendono un luogo strategico, tanto che anche l’Autorità Portuale ha già messo il ‘bollino’ su questa zona, dandone, in qualche modo, una destinazione d’uso.

L’area in cui far sorgere il nuovo mercato è stata individuata nell’isola di Aleghero, dietro l’isola dei Saloni tra il canale Lombardo e la laguna
Se anche Venezia, dalla quale dipendiamo portualmente, riconoscesse la strategicità del scalo di Chioggia il progetto riceverebbe un ulteriore rafforzamento. È tuttavia ovvio che immaginiamo un’era che possa accogliere il Mercato attuale, una realtà economica già importante che primeggia a livello nazio

Il nuovo amministratore unico di SST e direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia, Aldino Padoan
nale in virtù della sua flotta, ma anche il Consorzio del Distretto Ittico di Rovigo e Chioggia che fattura circa 800 milioni di euro l’anno e raggiunge una statura predominante a livello continentale, essendo il primo in Europa, insieme ad serie di attività connesse alla pesca anche d’iniziativa privata. Insomma l’idea sarebbe di andare oltre l’attuale mercato pubblico, per creare una vera e propria isola della pesca destinata al commercio
del prodotto fresco, di quello surgelato e di quello lavorato, secondo le richieste del moderno mercato ittico. Le eccellenze del nostro mare e della nostra laguna lo meriterebbero!”.
Il direttore Padoan ha anche una risposta per coloro che in un’operazione del genere vedrebbero la spogliazione della Città di una struttura storica e attrattiva sul piano turistico. “L’attuale sede – conclude – dovutamente riadattata, potrebbe ospitare la pescheria al minuto. Beneficerebbe anche della vicinanza del parcheggio dell’Isola dell’Unione come pure il resto del commercio cittadino. Qui infatti potrebbe nascere un
‘quartiere delle tipicità chioggiotte’ che connesso alla Riva dei Baccari e alla rete diffusa dei ristoranti cittadini sortirebbe una vera attrazione per il turista legata all’artigianato, all’offerta ittica e alla ristorazione, valorizzandone la qualità e la storicità. È ovvio che stiamo guardando al futuro, ma se mai si guarda avanti il rischio è quello di rimanere