In Veneto cresce l’adesione a Plastic Free

L’associazione di volontariato ambientalista può contare su 130 referenti sul territorio regionale e ben 81 protocolli di intesa sottoscritti con altrettanti Comuni
Nel buio di questi ultimi due difficilissimi anni c’è stato un lampo di luce illuminante in Italia. E’ salita prepotentemente alla ribalta Plastic Free Onlus, una

L’ONU ha definito l’inquinamento da plastica il più pericoloso in assoluto: resiste per centinaia di anni nell’ambiente, rilasciando sostanze tossiche e finendo col frammentarsi in pezzi minuscoli che la fauna ingerisce scambiandoli per cibo, causandone inevitabilmente la morte
organizzazione di volontariato ambientalista nata a Termoli (Cb) il 29 luglio del 2019 che è riuscita rapidamente a diffondere la sua missione su tutto il territorio nazionale, con riscontri senza dubbio straordinari. Partiamo dal nome, Plastic Free, ossia “liberi dalla plastica”, ormai un concetto sempre più discusso e uno stile di vita sempre più diffuso, un obiettivo globale recentemente inquadrato anche dalla normativa SUP (Single Use Plastic) dell’Unione Europea. Il focus dell’associazione è proprio la sensibilizzazione sulla tematica della plastica monouso, proprio quella più utilizzata nel quotidiano e la più dispersa in natura, con conseguenza disastrose. L’ONU ha definito infatti l’inquinamento da plastica il più pericoloso in assoluto e c’è da crederci perché la plastica non è biodegradabile e resiste per centinaia di anni nell’ambiente, rilasciando sostanze tossiche e finendo col frammentarsi in pezzi minuscoli che la fauna ingerisce scambiandoli per cibo, causandone inevitabilmente la morte. E, nella catena alimentare, finisce di riflesso anche sulle nostre tavole. Non solo, le micro e nanoplastiche finiscono nel nostro organismo attraverso l’aria e l’acqua. Insomma la plastica ha la prerogativa dell’ubiquità e Plastic Free ha deciso di farne una battaglia concreta, cercando di informare gli utenti attraverso il sito web e i canali social e, soprattutto, attraverso le azioni offline, sul campo.
Mancin: “In poco più di due anni abbiamo rimosso dall’ambiente quasi due milioni di chili di rifiuti”

Riccardo Mancin, referente per la regione Veneto e Non-Profit Manager
“Nonostante la crisi pandemica – spiega Riccardo Mancin, referente per la regione Veneto e Non-Profit Manager – appena ne abbiamo avuto la possibilità ci siamo impegnati nel cercare di organizzare attività di pulizia ambientale un po’ ovunque, trovando fin da subito una risposta entusiasmante da parte dei cittadini. In pochi mesi abbiamo sestuplicato le adesioni e l’interesse nei nostri confronti è aumentato esponenzialmente. Ci siamo velocemente strutturati su tutta la penisola creando una rete di referenti locali ossia persone che si sono spontaneamente associate e che hanno deciso di appoggiare la nostra missione di civiltà nei loro Comuni di competenza. Il tutto è molto semplice, ci si ritrova in gruppo all’aria aperta a pulire e si cerca di ridare decoro a una spiaggia, una strada, un fiume o un parco. Una esperienza gratificante e veramente piacevole. Un dato credo sia sufficiente a far comprendere il successo di Plastic Free: in poco più di due anni abbiamo rimosso dall’ambiente qualcosa come quasi due milioni di chili di rifiuti. Ci tengo a precisare che non raccogliamo solo plastica e che non siamo una Onlus che demonizza questo materiale, chi lo produce e chi lo usa, come molti superficialmente affermano. La plastica è un materiale straordinario e in certi contesti fondamentale, noi cerchiamo solo di far capire che è sbagliato l’approccio della massa nell’abusarne. In poche parole se ne produce e se ne usa troppa, spesso di perfettamente inutile e la maggior parte di essa, viste le enormi quantità mondiali di produzione, circa 350 milioni di tonnellate annue, non si riesce a recuperare e riciclare, finendo incenerita o a vagare per l’eternità sul pianeta.”
“Ci si ritrova in gruppo all’aria aperta a pulire e si cerca di ridare decoro a una spiaggia, una strada, un fiume o un parco”
I volontari di Plastic Free hanno trovato il connubio perfetto per rendersi riconoscibili: maglietta blu e sagoma di una tartaruga bianca sul petto. “La tartaruga perché è una creatura meravigliosa, preistorica, ora in serio pericolo a causa dell’uomo e, ahimè, della plastica. – continua Mancin – Un simbolo di forza ed energia, perfetta sintesi delle caratteristiche che ci contraddistinguono. Ci piace talmente tanto che abbiamo deciso di veicolare parte delle donazioni che ci giungono per supportare un centro di recupero tartarughe marine di Calimera (Le).” Non solo passeggiate ecologiche e tartarughe ma anche educazione nelle scuole con lezioni dedicate e una squadra di sommozzatori pronta a ripulire i fondali di laghi, fiumi e mari senza dimenticare la sezione Walk, dedicata alle lunghe camminate abbinate alla raccolta del rifiuto in una sorta di turismo sostenibile “a impatto ambientale positivo”, come ama definirlo il suo ideatore, Paolo Monesi, vice referente della provincia di Rovigo. In Veneto Plastic Free ha trovato in breve tempo terreno fertile, reclutando consenso e partecipazione e rendendola una delle regioni più attive e dinamiche. “Abbiamo 130 referenti motivati sparsi su tutto il territorio regionale – conclude orgoglioso Mancin – e ben 81 protocolli di intesa sottoscritti con altrettanti Comuni. I numeri sono in costante crescita e la speranza è che si possano creare sempre più sinergie con le istituzioni locali per rafforzare la presenza e costruire progetti sempre più strutturati in funzione di un obiettivo condiviso ormai inderogabile, la sensibilizzazione e la tutela ambientale del territorio in ottica di una sua piena valorizzazione.” Per saperne di più su Plastic Free è possibile visitare il sito www.plasticfreeonlus.it e i canali social correlati. Su Facebook è presente il gruppo Plastic Free Veneto e tutti i gruppi delle varie province.