Con i piedi per terra compie 10 anni!

Dieci anni di idee, di volti, di articoli, di storie, di rubriche che tutte assieme assommano a più di 3.500 pagine dedicate al Basso Veneto
Il 28 marzo del 2013 è nata la casa editrice Speak Out, fondata da Giampaolo Venturato e da me con il preciso scopo di parlare del territorio compreso tra l’Adriatico e l’Adige in un modo diverso rispetto a quanto fosse stato fatto fino a quel momento. Ne avevamo parlato a lungo, il progetto ha avuto una lunga gestazione, ma i confronti finivano sempre nella costatazione che mancava una voce appassionata, un sentimento che accarezzasse i punti di valore di una terra da molti ritenuta “sfigata”, ma che invece non aveva nulla da invidiare a nessuno sul piano della qualità della vita, della storia, del patrimonio artistico e culturale. Valori sui quali poteva nascere un nuovo modello di sviluppo, una nuova economia. Dopo anni in cui lo “sviluppo”, o ciò che si riteneva tale, portato dalla “Locomotiva del Nord Est”, aveva inferto ferite profonde con il cemento, con l’oblio, con l’incuranza della natura dei luoghi, rivalutarne la vera identità è stato l’impegno che abbiamo eletto a ragione sociale della costituenda società. Perché, c’è poco da fare, a un territorio serve la consapevolezza di se stesso per ritenersi tale, o meglio, una coscienza il più possibile obiettiva e sincera da porre a Stella Polare della propria coerenza.
Il Magazine
Per questo è nato Con i piedi per terra, il nostro magazine, la nostra voce che nel tempo è diventato la voce di molti. Anzi è diventato un lungo racconto scritto a più mani che tiene insieme la storia, le potenzialità, le ambizioni, i progetti, le difficoltà di un territorio che finalmente sta facendo i conti con la propria identità per crescere. Si tratta di pagine che abbiamo scritto incontrando le persone, raggiungendo i luoghi, ascoltando e mettendo a disposizione fogli bianchi alle voci più autorevoli, raccogliendo le testimonianze dei custodi, presentando i sogni di chi in questo territorio lavora e investe. La cultura, come l’arte o la storia e la cronaca le abbiamo cercate e inseguite ovunque, talvolta anche nei posti meno attesi: nelle cucine dei ristoranti, nelle feste di paese, nei percorsi e negli itinerari ambientali e nei prodotti tipici con l’obiettivo di arrivare ad un unico denominatore comune che può essere riassunto nell’identità.
Le 3.500 pagine contenute nei 48 numeri scritti in 10 anni, oggi costituiscono non solo una memoria, ma un ritratto fedele di un territorio, ripreso nelle sue tradizioni quanto nelle sue aspirazioni. E’ questo che oggi festeggiamo, non l’azienda ma l’impresa, ossia il lavoro non facile della credibilità costruita giorno dopo giorno, pezzo su pezzo, anche contro i pronostici. Ricordo nitidamente il giorno in cui nell’anticamera della cancelleria del Tribunale di Padova, in attesa di registrare la testata, qualcuno ci diede dei “matti” nel voler editare un giornale cartaceo, quando ormai la comunicazione era già ad appannaggio del web e dei social. Qualcun altro ci aveva dato qualche mese di vita, prima di scomparire tra le iniziative lodevoli, ma senza futuro.
I tanti grazie
Invece, dopo 10 anni, il giornale continua a “cucire” insieme le tante anime di un territorio complesso che tocca le terre sabbiose dei grandi Fiumi padani, quelle vulcaniche dei Colli Euganei e quelle salse della Gronda lagunare. Continua a raccogliere e a distribuire con l’unico scopo dell’informazione, in questo alleati preziosi sono stati tutti gli imprenditori, i consorzi, i comuni e gli enti che hanno affidato a Con i piedi per terra il delicato compito di promuovere la loro attività. Il magazine è un free press, non vive di contributi, ma dell’impegno di chi vede in esso un’opportunità. E il grazie, ovviamente, va esteso a chi in questi anni ha duramente lavorato per trovare argomenti sempre nuovi da proporre ai lettori, a chi ci ha affidato le proprie ricerche, i propri studi, le proprie riflessioni. Un grazie al gruppo storico dei collaboratori come Ada Sinigalia, Eliano Morello, Aldo Tonelli, Emanuele Cenghiaro, Renato Malaman, Silvano Bizzaro che dai primi numeri tengono una rubrica fissa nel giornale.
Un grazie a chi si è unito a noi recentemente e che con altrettanto impegno contribuisce a far conoscere nuovi aspetti del nostro territorio come Giada Zandonà, Massimo Trevisan, Franco Colombara, Michele Pigozzo, Anna Maria Pellegrino, l’associazione Plastic Free che ci aiuta nel far crescere un’anima ambientalista. Un grazie a chi oggi lavora dietro alle quinte e si occupa dell’impaginazione grafica come Nicola Cominato o Aurora Spinello e Davide Sartori che sono stati gli ideatori grafici della testata e delle prime edizioni. Un grazie allo stampatore, Mauro Violato e ai ragazzi della Cooperativa Sociale Giovani e Amici che realizzano per noi le copertine di ogni numero. Un grazie a chi in questi anni ci ha aiutati a far conoscere Con i piedi per terra e gli altri nostri prodotti editoriali. E infine un grazie ai lettori, a chi ha collezionato tutti i numeri o ci sta ancora provando.
Il futuro
Da editori non possiamo che trovare in tutti questi grazie la soddisfazione e il senso profondo del nostro lavoro, la festa sta in questa comunità di persone che hanno condiviso con noi una visione, perché uno dei motori del cambiamento è proprio l’idea che si ha delle cose. Un punto di vista è indispensabile per accendere il domani, per contrastare la deriva apolide dei non luoghi del mondo virtuale, per prendersi cura del paesaggio, dell’ambiente, del Pianeta, partendo proprio da ciò che sta attorno a casa nostra. Di rimanere “Con i piedi per terra” ce ne sarà più bisogno in futuro di quanto non ne sia stato necessario fino ad adesso. Le sfide da vincere sono ancora molte, il cambiamento climatico impone uno sviluppo sostenibile che richiede consapevolezza per il suo perseguimento avendo – come noi – il nemico più acerrimo nella disinformazione.