“El Fontego” Il fondaco delle farine dal 1308 – ristorante pizzeria

Un posto esclusivo, affacciato su Canal Vena e Corso del Popolo, dove la cucina è interprete di quell’intelligente predilezione di portare in tavola soltanto la qualità e tutte quelle eccellenze che rappresentano per storia e tradizione il territorio
Chioggia è una città di storia le cui origini affondano nella laguna ben prima di quelle di Venezia. Una città modellata dal mare e dalla terra portata dei grandi fiumi, per questo è una città assolutamente originale che con il passato ha rapporto aperto. Il tempo, infatti, sembra trascorrere qui molto lentamente, basta attraversare il centro per respirare un’atmosfera che contiene sensazioni che appartengono a più epoche, testimoniante dai monumenti d’arte, dagli originali palazzi o anche dai ristoranti. La tradizione culinaria Chioggiotta viene conservata molto gelosamente, ma c’è un luogo che oltre al folclore conserva vivo e vegeto un pezzo del passato fin dal nome: El Fontego, ossia lo stabile che un tempo veniva destinato alla conservazione delle farine.
Le mura dell’odierno ristorante inglobano quelle che fin dal 1308 sorressero questa importante istituzione cittadina alla quale ogni sacrosanto giorno i chioggiotti si recavano per acquistare la materia prima per il pane e gli altri cereali ad un prezzo controllato dall’autorità pubblica in modo da evitare quelle speculazioni che mortificavano i ceti meno abbienti nelle altre città del Veneto. La presenza del Fontego è accerta ancora nel 1557, nella carta della città disegnata da C. Sabbadino, e oggi rivive grazie a Sergio Pagan e alla moglie Raffaella Sambo che continuano a dare a questo luogo una funzione alimentare. Per le pizze la selezione delle migliori farine, compreso il kamut, è un obbligo che proviene proprio dalla natura del luogo, ma El Fontego oggi è famoso per la sua cucina fortemente caratterizzata dalle eccellenze del pescato e quelle offerte altrettanto generosamente dalla terra.
Veri e propri cavalli di battaglia sono i gamberetti di laguna con polenta bianca, oppure gli sgombri, con i quali qui si preparano strepitose linguine aromatizzate al limone e accompagnate da olive tagiasche, gli immancabili spaghetti con i caparossoli, con la granseola, o il risotto con gli scampi. Tra i secondi c’è solo l’imbarazzo della scelta, dalle ottime fritture di calamaretti e “moeche”, alle classiche grigliate dell’Adriatico, fino ai pesci interi (scorfano, San Pietro, coda di rospo, rombi chiodati, al forno serviti con verdure di stagione) e alle crudità di mare. Anche i dessert sono rigorosamente fatti in casa. Un ruolo importante nell’offerta del celebrato risto rante hanno i vini, la cantina è fornita delle migliori etichette internazionali, con predilezione delle francesi, mentre le bottiglie nostrane insistono sul Veneto ma volendo, bicchiere dopo bicchiere, si potrebbe arrivare fino in Sicilia.